24-miesięczny prosciutto - pokrojony w tackę
Non si tratta di un prosciutto con stagionatura prolungata: bensì del meglio nel nostro lavoro. Il procedimento di produzione è quello tradizionale, ma già all’origine la scelta delle cosce è particolare, le carni hanno qualità diverse e maggiore quantità di grasso per consentire la lunga stagionatura. Per tre settimane i prosciutti assorbono il sale in una cella umida (80%) e fredda (da +1 a +4 gradi), quindi per tre mesi riposano asciugandosi lentamente. Ora tocca all’aria del mare che, prima di arrivare a valle, ha rubato sull’appennino i balsami dei boschi. Secondo la stagione, si aprono le finestre e per nove mesi si procede così. Poi si scende in cantina: qui dopo due anni si conclude la stagionatura. Il risultato è emozionante, ma bisognerà essere disposti ad emozionarsi: si dovrà cogliere, quasi ascoltare, la dolcezza rara della sua fetta e guai a toglierle il grasso, leggero e digeribile, che le dà armonia e morbidezza. Pane bianco e vino locale sono i suoi compagni ideali.